44° Giro di Lombardia, 18 Ottobre 1950. |
1950. La corsa è una classica: il Giro di Lombardia, detto anche delle foglie morte per via del fatto che si disputa in ottobre. Più di duecentoventi chilometri con dislivelli coriacei.
Quello in primo piano è Fausto Coppi, ogni nota su di lui è superflua. A ruota un personaggio oggi meno conosciuto: Renzo Soldani. Allora ha 25 anni, sei meno del campionissimo, ma è già più che una promessa.
Sono soli in fuga, il gruppo è stato sbriciolato sul Ghisallo. Per Coppi potrebbe essere l’ennesimo trionfo ma il ciclista giovane non gli molla la ruota. Non gliela molla proprio. Quest’anno il Soldani è andato forte.
Una motocicletta e un’auto del seguito affiancano i due. Ai bordi della strada il pubblico urla, incita, fiuta la fatica, commenta il gesto.
Gli atleti rusano sui pedali. Dopo una curva i loro occhi hanno trovato la sorpresa: un passaggio a livello. Chiuso. Tira su. DIOBONO TIRA SU LA STANGA!. I ragazzi in braghe corte si fanno sotto e, centimetro dopo centimetro, cominciano ad alzarla.
Coppi si avvicina. La sbarra è ancora bassa. Allora allunga le braccia, tira indietro il sedere, piega il corpo sulla sua sinistra e la bici sulla destra. Abbassa la testa.
E sfila. Un fiato sotto il legno.
Quello in primo piano è Fausto Coppi, ogni nota su di lui è superflua. A ruota un personaggio oggi meno conosciuto: Renzo Soldani. Allora ha 25 anni, sei meno del campionissimo, ma è già più che una promessa.
Sono soli in fuga, il gruppo è stato sbriciolato sul Ghisallo. Per Coppi potrebbe essere l’ennesimo trionfo ma il ciclista giovane non gli molla la ruota. Non gliela molla proprio. Quest’anno il Soldani è andato forte.
Una motocicletta e un’auto del seguito affiancano i due. Ai bordi della strada il pubblico urla, incita, fiuta la fatica, commenta il gesto.
Gli atleti rusano sui pedali. Dopo una curva i loro occhi hanno trovato la sorpresa: un passaggio a livello. Chiuso. Tira su. DIOBONO TIRA SU LA STANGA!. I ragazzi in braghe corte si fanno sotto e, centimetro dopo centimetro, cominciano ad alzarla.
Coppi si avvicina. La sbarra è ancora bassa. Allora allunga le braccia, tira indietro il sedere, piega il corpo sulla sua sinistra e la bici sulla destra. Abbassa la testa.
E sfila. Un fiato sotto il legno.
Autore: Petrelli Valentino (1922-2001).
Materia/tecnica: gelatina bromuro d'argento/carta.
Collocazione: Cinisello Balsamo, Museo di Fotografia contemporanea.
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